Il Dolce Cucchiaio...

martedì 31 marzo 2009

Fortunatamente Pan di Panna ha deciso di prorogare la scadenza di questa raccolta favolosa!

Vorrei proporvi una ricettina semplicissima, fatta con pochi ingredienti che volendo si possono prendere "già fatti" così il tempo e lo sforzo per l'esecuzione è ridotto al minimo e possono riuscire a fare un ottimo dessert anche coloro che hanno poca dimestichezza con la materia!

Fragole, Meringhe e Panna
stratificate in calice!



Lavare e mondare le fragole, tagliarle a pezzettini e tenere da parte.
Sbriciolare grossolanamente le meringhe (io uso quelle già fatte perchè non mi sono mai venute e ci ho rinunciato!).
Montare la panna e dolcificarla con qualche cucchiaio di zucchero a velo (a piacere); in alternativa ricorrere a quella già montata dei tubetti (ma che tristezza!).



Ora che abbiamo tutti gli ingredienti pronti, non resta che comporre i nostri calici-bicchieri-ciotole ecc...
Partiamo con una base di meringhe, ricopriamo con le fragole, facciamo uno strato di panna, un altro pò di fragole e terminiamo con una sbriciolata di meringa.



Semplice e squisito!

Premio!

Mi è stato assegnato un premio davvero simpatico da Fra di "basta_un_poco_di_zucchero_e...".
Eccolo quà:


Approfitto per ringraziarla di cuore per il pensiero!
Tra l'altro prima di passarlo ad altri 8 blog la condizione vuole che si faccia un elenco di 8 cose che ci prefiggiamo di fare... Questo mi da la possibilità di farmi conoscere un pochino meglio, se non altro in attesa di creare una post o una parte nel blog un cui vi racconto un pò che faccio... Qualcuno starà pensando "e chissenefrega!"; in realtà sono stata stimolata da Mammazan che in un commento a questo post lasciava intendere una certa curiosità in proposito, cosa che mi ha fatto un enorme piacere perchè tendo sempre a svalutare molto tutto ciò che faccio, forse temendo che agli occhi si presentino soprattutto come frivolezze. Almeno per quanto riguarda la cucina posso stare tranquilla che in questo contesto ho trovato persone eccezionali ed interessate, perciò ringrazio tutte le persone che mi seguono o che si trovano a transitare tra le mie pagine!
Ma ora passiamo ai miei 8 propositi!

  1. essere più calma e paziente
  2. pensare positivo
  3. finire sta benedetta tesi e laurearmi
  4. essere più disponibile
  5. continuare a correre
  6. coccolare di più Romeo
  7. avere un approccio più razionale verso le cose
  8. coltivare il pollice verde
Ecco fatto!
Adesso passo il premio a questi blog:
  1. Patricia
  2. Gialla
  3. Sara
  4. Mirtilla
  5. Antonella
  6. Sabrina
  7. Mara
  8. Mammazan
Aggiornamento!!
Ringrazio di cuore anche Laura di "i dolci di Laura" , Cristina di "Le chicche di chicca" e "Little Confectioner" per aver pensato a me per questo premio!

La Borragine

lunedì 30 marzo 2009

Pubblico questo post sperando possa essere di aiuto a Silvia di "Pan con l'olio".

Borragine (Borrago Officinalis-Borraginacee)
Erbacea annuale con radice a fittone e fusto cavo (50 cm), ricoperto di peli biancastri, carnoso e ramificato. Le foglie sono alterne, ovali, pelose e picciolate. I fiori sono blu, peduncolati, a forma di stella, disposti a grappolo e compaiono da maggio a settembre. Allo stato selvatico la borragine è frequente in Italia centromeridionale lungo i margini delle strade, scarpate e campi incolti. E' comunque presente anche al nord, in quantità più modeste. Si utilizzano le sommità fiorite, le foglie, i fusti succosi raccolti in estate a fioritura appena iniziata, freschi o dopo essicazione all'ombra. Dopo la fioritura si utilizzeranno solo le foglioline più iovani.
PROPRIETA' Per la presenza di mucillagine è emolliente e antiflogistica, oltre che decongestionante, tonica e diuretica.
IMPIEGO Decotto e infuso aiutano a combattere le malattie dell'apparato respiratorio, agevolano la sudorazione e l'abbassamento della febbre; risciacqui con l'infuso in caso di infiammazioni della bocca. A uso cosmetico l'infuso aggiunto nell'acqua del bagno decongestiona e pulisce la pelle.
E' tra le piante selvatiche più usate in cucina. Si usano le foglie fresche in insalata ma è meglio cuocerle, data la presenza su tutta la piantina di peluria coriacea. Le foglie possono essere fritte in pastella o utilizzate per preparare il ripieno di ravioli e tortelloni; esiccate o fresche, lessate e tritate, possono essere usate come aromatizzante (il sapore ricorda vagamente il cetriolo) per verdure cotte o minestre. I fiori sono commestibili e possono essere usati come piacevole guarnizione a insalate primaverili.
AVVERTENZE Filtrare sempre accuratamente i preparati a base di borragine per eliminare i peli. Evitare il consumo prolungato.

Cara Silvia, spero di esserti stata utile!
Il libro da cui ho riportato la spiegazione è "Erbe buone per la salute" dell'editore minutoXminuto; questo volume riporta anche ricette di cucina, cosmetiche e di fitoterapia da eseguirsi con le erbe perciò se dovessero interessare a qualcuno basta che mi facciate la richiesta e provvederò ad aggiornare questo post con il materiale relativo alla Borragine.


IO AGGIUNGO
Sono sicura di aver letto che ha proprietà disintossicanti perchè la stessa parola in spagnolo è legata al termine "borracio" che significa ubriaco: questo è dovuto al fatto che l'erba veniva utilizzata per fare infusi dalla portentosa proprietà di alleviare i postumi di una esagerata buvuta.

Ricette da Film

domenica 29 marzo 2009

"Vi farò un'offerta che non potrete rifiutare"

Quando ho visto questa raccolta ideata da Elle ho subito pensato che sarebbe stato molto bello partecipare ma di fatto non sapevo cosa presentare perchè, nonostante sia una grande amante di cinema e serate passate sul divano a guardare films, non mi veniva in mente niente di buono. Pensavo e ripensavo a tutti i film che mi è capitato di vedere ma non riuscivo a collegarne nessuno con una vera e propria ricetta, semmai con atmosfere e scene di tavolate imbandite che potevano sì ispirare certe atmosfere e rimandare a determinate prelibatezze ma non mi andava bene: volevo un film in cui fosse veramente descritto un piatto.
Doveva pur esserci qualcosa di simile nella vasta produzione cinematografica internazionale!
Niente, la mia mente non ricordava nulla di simile e non volevo assolutamente affidarmi ad alcuna delle commedie ambientate nella cucina che ultimamente si trovano con fin troppa facilità negli scaffali dei video-noleggi, quei film non fanno per me, non mi piacciono proprio!
Così avevo messo l'anima in pace, rassegnata a lasciar perdere questa raccolta che tanto mi ispirava ma per la quale non trovavo ciò che volevo.
La svolta.
Una sera Julietto si presenta tutto felice con un film che mai mi sarei aspettata da lui: Il Padrino.
In realtà la sua (e mia) passione per il genere mafia si sta sviluppando dopo aver iniziato a guardare la serie dei Soprano, in cui il film di Francis Ford Coppola è spesso citato da uno dei personaggi che si diverte a fare l'imitazione del padrino...
Potrei continuare a raccontarvi tutto per filo e per segno ma non mi sembra questo il luogo e momento adatto perciò passerò a raccontarvi la tanto sperata ricetta con cui ho deciso di partecipare alla raccolta:

RICETTE DA FILM


IL PADRINO (The Godfather)
Il Padrino è un film del 1972 del regista Francis Ford Coppola, basato sul romanzo di Mario Puzo.
Per maggiori info sul film vi rimando quì.
Ciò che mi interessa mettere in evidenza al fine di proporvi una ricetta è un passaggio del film in cui Michael Corleone, ultimo figlio del boss Vito e suo successore (lo vedremo protagonista dei due episodi successivi), affronta un momento di "passaggio iniziatico" alla malavita proponendosi alla famiglia per vendicare il padre in seguito ad un attentato.
Il personaggio che gli insegnerà i "trucchi del mestiere" è Peter Clemenza, affiliato e fidato collabore di Don Vito da moltissimi anni.
Bene, in una scena del film vediamo questo ometto rotondo ai fornelli alle prese con un la peparazione di un piatto con cui , a suo dire, ci si possono sfamare 20 figli .
Eccovi la scena e la ricetta da lui descritta in tutte le sue fasi.




Che dire, magari sembrerà molto banale ma a me è venuta una fame quando l'ho visto spignattare che non ho resistito e ho deciso di proporla a casa, e virtualmente anche a voi.

Polpette e Salsiccie "alla Clemenza"
dal film "Il Padrino"
anno 1972

Il piatto in se è davvero molto semplice perciò mi limiterei a dirvi di seguire le indicazioni del caro signor Clemenza e di scegliere le salsiccie e le polpette in base al vostro gusto.
Per quanto mi riguarda ho usato salsiccia di suino tradizionale (quella grossa) che ho tagliato a rondelle e ho fatto rosolare in padella su entrambi i lati, con uno spicchio di aglio, in modo da sgrassarla. Ho tolto l'aglio e aggiunto le polpettine, che ho fatto mettendo al mixer due fette di fesa di tacchino alle quali ho poi aggiunto un pizzico di sale, due foglie di basilico e due cucchiai di pangrattato. Ho fatto rosolare le polpette con la salsiccia e ho sfumato con un pochino di vino rosso; quando questo è evaporato ho aggiunto pomodorini tagliati a metà, ho dato una mescolata e cosparso con basilico tagliuzzato. Ho spento la fiamma e chiuso con il coperchio e ho lasciato intiepidire e insaporire tutto insieme. Infine ho impiattato con fette di pane insipido.


A mio parere un bel piatto gustoso e molto italiano, sia nei sapori e profumi, sia nei colori!

Il Video è opera magistrale di Julietto!

Un altro premio...

sabato 28 marzo 2009

... questa volta devo ringraziare di cuore okki_di_gatta per avermi passato questo bel premio! Fa sempre molto piacere ricevere questi pensierini!!


Come di consueto, lo giro a mia volta ad altri cinque blog.
Questa volta la scelta cade su...

  1. Alessia
  2. Paola
  3. Alessandra
  4. Manu&Silvia
  5. Patricia

Il mio Strudel per Pippi

martedì 24 marzo 2009

Con questa ricetta partecipo all' iniziativa ideata da Pippi per raccogliere le nostre ricette di Strudel!

STRUDEL con MELE RENETTE e UVA PASSA
profumato di arancia



Ingredienti
  • per la pasta: 240 gr di farina, 2 tuorli, 40 gr di burro, 60 ml di acqua
  • per il ripieno: 50 gr di uvetta, 2 cucchiai di rum bianco, 400 gr di mele renette sbucciate e tagliate a tocchetti, 4 savoiardi, il succo di un'arancia, 50 gr di zucchero di canna
Procedimento

Prepariamo l'impasto della sfoglia del nostro strudel impastando i tuorli con la farina, il burro fuso e l'acqua; lavoriamo bene finchè la pasta non sarà bella liscia, poi facciamo una palla e la mettiamo a riposare in una terrina coperta con pellicola per una mezz'ora.


Intanto prepariamo il ripieno: mettiamo ad ammollare l'uvetta nel rum e in una ciotola facciamo insaporire le mele con il succo di arancia e lo zucchero di canna. Quando l'uvetta si sarà ammorbidita uniamo anche quest'ultima (e il rum di macerazione) alle mele, mescoliamo bene e lasciamo riposare in attesa del momento della farcitura!

Terminato il tempo di riposo, prendiamo la pasta dello strudel che adesso è pronta per essere stesa. Dato che questa base risulta abbastanza morbida e deve essere "tirata" sottile consiglio di procedere come indicato nel manuale da cui l'ho presa: prendere un canovaccio, infarinarlo bene e stendere sopra di esso la pasta con il mattarello.
Io ho seguito le indicazioni e mi è venuta una sfoglia tonda enorme, molto sottile ma ugualmente elastica.
Ora la pasta è pronta per essere farcita e se si vuole la si può spennellare con un pò di burro per poi procedere con l'interno.

Uniamo i savoiardi alle mele spezzettandoli con le mani, mescoliamo e poi stendiamo il composto sulla sfoglia e arrotoliamo come preferiamo; io solitamente parto da un lato della sfoglia sui cui metto una striscia di farcia, ci ripiego la pasta sopra e continuo così fino alla fine.
Sigilliamo i bordi semplicemente ripiegandoli su se stessi.



Trasferire lo strudel sulla placca del forno foderata di carta oleata ( il mio era un pò lungo...), pennellarlo con burro fuso e passare in forno caldo a 200° per 30 minuti. A metà cottura dare un'altra pennellata di burro sullo strudel e re-infornare.
Una volta che los trudel è cotto si lascia raffreddare e si cosparge di zucchero a velo!


Budino ai tuorli d'uovo e alla noce di cocco

giovedì 19 marzo 2009

Si sta avvicinando la bella stagione ed in questi giorni il tempo ci sta regalando delle giornate davvero deliziose: al mattino presto l'aria è ancora fresca ma resa frizzante da un sole così luminoso che già acceca, poi tutto piano piano si scalda e nella tarda mattinata si potrebbe tranquillamente uscire di casa dimenticando il cappotto appeso alla gruccia.
Forse è ancora presto per cantare vittoria, però credo che finalmente sia arrivata la primavera: l'ingresso ufficiale in questa stagione sarà tra solo qualche giorno ma già da qualche tempo si sente l'esigenza del cambiamento e, come la natura si risveglia dal "sonno" invernale, anche noi piano piano abbiamo bisogno di risvegliare i nostri sensi.

Ciò in cucina significa affidarsi a nuovi colori e sapori.


Oggi voglio proporre un dolce che non fa parte della nostra tradizione, bensì della cucina brasiliana (chi mi segue saprà perchè qualche volta sperimento ricette di questo paese).
Il nome originale è QUINDIM e se ricercate su google troverete tantissime versioni di questo "budino" squisito che si compone di uova, noce di cocco e zucchero: tre ingredienti semplici uniti in una preparazione che non è affatto complicata per regalare un dolce perfetto con questo clima di allegria primaverile, con il suo colore giallo intenso e il sapore del cocco che rimanda all'estate e ad evasioni esotiche...
QUINDIM



Ingredienti:
12 tuorli
1 albume
350 gr zucchero
100 gr noce di cocco grattugiata
100 ml acqua
burro e zucchero per lo stampo

Procedimento:
Preriscaldare il forno a 210°C
Mettere la noce di cocco grattugiata in ammollo nell'acqua per 10 minuti.
In una terrina mescolare tutti gli ingredienti con un cucchiaio di legno per un paio di minuti.
Imburrare bene uno stampo per budini e foderarlo con lo zucchero.
Versare il composto nello stampo.
Mettere lo stampo in una teglia da forno abbastanza capiente che va riempita con acqua calda fino a raggiungere metà altezza dello stampo del budino: il dolce cuocerà così a bagnomaria!
Mettere tutto in forno e lasciare cuocere per 40 minuti.
Per verificere la cottura punzecchiare il bubino con la lama di un coltello: se esce pulita significa che è cotto.
Fare raffreddare, sformare e mettere in frigorifero.
Servirlo bello fresco!



La ricetta è tratta da quì.

Mezzelune con marmellata

martedì 10 marzo 2009


Ingredienti
Per la pasta: 250 gr farina, 60 gr burro, 1 uovo, 60 gr zucchero, 1 cucchiaino di lievito, latte q.b
Per la farcia: marmellata o qualsiasi cosa di cui si ha voglia!



Impastare lo zucchero con l'uovo e il burro, poi aggiungere farina e lievito setacciati e latte abbastanza da ottenere un impasto della consistenza della frolla. Lascire riposare in frigorifero per una ventina di minuti e poi tirarlo in una sfoglia non troppo grossa. Da essa ricavare dei dischi e al centro di questi mettere una cucchiaiata di ciò che si vuole: nel mio caso la marmellata di pesche della mamma! Chiudere a mezzaluna e sigillare ai bordi.
Infornare a 180° per una ventina di minuti.
A piacere, cospargere di zucchero a velo.

Biscottini leggeri

lunedì 9 marzo 2009

Devo essere sincera, questi biscotti li ho improvvisati per provare a fare una preparazione un pò più leggera ma ugualmente gustosa.
A me e alla mia famiglia sono piaciuti molto, non hanno la consistenza dei biscotti secchi e si mantengono morbidi per qualche giorno.

Ingredienti:
400 gr farina, 1 cucchiaino di lievito, 2 cucchiai colmi di miele, 1 tazzina di olio, 2 tazzine di latte;
mandorle tritare, uvetta, latte.

Impastare insieme tutti gli ingredienti aggiungendo farina o latte a seconda della consistenza che, alla fine, deve risultare come l'impasto della frolla. Si fa riposare in frigorifero per una ventina di minuti, giusto il tempo di fare ammollare l'uvetta nel latte; infine si uniscono all'impasto anche l'uvetta con il latte dell'ammollo e le mandorle. Se dovesse risultare una pasta troppo bagnata basta aggiungere un pò di farina.
Dare ai biscotti la forma desiderata e cuocere in forno caldo a 180° per circa 15 minuti (a seconda del formato che si è deciso di dare).

Nb: io ho misurato con tazzine da caffè di media dimensione, il miele che ho scelto è semplice millefiori e per l'olio ho optato per "olio cuore" perchè tra ciò che avevo in casa mi sembrava il più indicato. A tal proposito, se qualcuno avesse consigli o sapesse indicarmi un olio migliore con cui sostituire il burro nelle preparazioni me lo faccia sapere: i consigli sono sempre bene accetti!

Cantucci

Questa ricetta per i cantucci è stata trascritta dalla mia mamma direttamente dalla "prova del cuoco", ma non so se l'abbia preparata la Moroni oppure una delle tante e brave maestre di cucina della trasmissione.
Anche se non ho mai provato altri modi per realizzare questi biscotti, devo dire che con questa ricetta sono venuti molto buoni.


Ingredienti:
500 gr farina, 300 gr zucchero, 3 uova, 150 gr burro, 200 gr mandorle, scorza di limone, 1 bustina lievito per dolci

Impastare bene insieme tutti gli ingredienti: montare le uova con lo zucchero, aggiungere il burro, la farina setacciata con il lievito, le mandorle e la scorza. Con l'impasto ottenuto fare uno o più "serpentoni" che vanno infornati a 180° per circa 15 minuti. Trascorso questo tempo si toglie dal forno l'impasto e lo si taglia a fette: queste saranno i nostri biscotti e vanno sistemate sulla leccarda e re-infornate per dagli l'ultima scottata e farle dorare.

Base salata per tortine

Qualche tempo fa mi sono trovata in frigorifero dello strutto da finire, così ho consultato i miei libri e le riviste che ormai mi riempiono la casa per trovare qualche idea su come utilizzarlo. Alla fine ho deciso per un impasto di base simil-frolla ideale per preparazioni salate.

Ingredienti: 250 gr farina, 125 gr strutto, 5 gr sale, acqua q.b
Impastare tutti gli ingredienti tra loro e lasciare riposare l'impasto in frigorifero per una mezz'oretta. Stendere l'impasto all'altezza desiderata (io l'ho tenuto abbastanza sottile) e con esso foderare gli stampi scelti per le tartine/torte. Riempire con la farcia che si preferisce e infornare a 180° finchè non saranno cotte (ovviamente dipende dallo spessore della base, perciò non mi sento di dare i minuti di riferimento).
A questo proposito faccio un appunto: la sfoglia cruda risulta abbastanza bagnata e unta per via dello strutto; con la cottura la pasta si asciuga fino a sembrare "biscottosa" e a staccarsi dallo stampo ed è in base a questo che si ppuò verificare se è cotta o meno.

con prosciutto cotto, carciofini, emmental

di farina integrale, con speck e emmental

di farina integrale, con speck, crema di ricotta (ricotta+parmigiano+rucola), emmental

con salamino piccante, rucola e emmental